Nel 2016 la NAT San Marino sfiorò un sogno. Battistini: “Comunque fieri di noi”

Nel 2016 la NAT San Marino stava per spingersi oltre le Colonne d’Ercole della propria storia oggi ultra-ventennale. Due vittorie su tre gare disputate – incredibile a dirsi – impedirono ai ragazzi di Fabrizio Costantini di approdare alla fase finale della Coppa delle Regioni, terra tuttora inesplorata dalla rappresentativa dilettantistica del Titano. E questo per un mero fatto di differenza reti.

©FSGC/Pruccoli | La festa della NAT San Marino al fischio finale della sfida con la Rappresentativa greca

Questa storia con epilogo beffardo inizia nel mese di giugno. Nel Turno Preliminare, la NAT San Marino ha il ruolo della padrona di casa nel contesto del proprio girone. I Biancoazzurri stravincono contro Galles e Kazakhstan e nell’ultima giornata, sul sintetico di Montecchio, si fanno bastare un gol per pareggiare con la Grecia e staccare il pass per l’Intermediate Round.

 

A quel punto esplode la festa per il passaggio del turno. Dal sapore ancora più speciale perché centrato davanti al pubblico amico. Un momento che ricorda bene Michael Battistini, centrocampista allora neanche ventenne ma già punto fermo dell’undici titolare di Costantini: “Festeggiare in casa ha avuto un valore grande per noi. Si lavora sodo per i risultati e quando arrivano ti danno una gioia immensa. E poi quel giorno c’erano amici e tifosi sugli spalti, ed eravamo proprio sotto la Casa del Calcio. Fu un grande orgoglio. Come è sempre un orgoglio vestire la maglia che rappresenta il proprio Paese, che sia quella della NAT San Marino o quella della Nazionale. Chi le indossa se le sente cucite addosso tutto l’anno, non solo quando gioca. E poi quella squadra, allestita in poco tempo, era già diventata come una famiglia. Sì, davvero un bellissimo momento.”

Dal punto di vista realizzativo, ci fu un dominio netto di Jaupi e Bernardi, con 4 e 3 gol a testa, rispettivamente. Ma anche Michael si levò la soddisfazione di segnare. Fu all’esordio, contro il Galles. “Ho segnato il gol del 4-0, quello che di fatto chiuse la partita. Mi ha dato grande soddisfazione, perché c’era stato un duro lavoro per arrivare preparato a quell’appuntamento e il gol fu come un premio. Ero davvero contento, anche se ho esultato soprattutto per la squadra, che viene prima del singolo, specialmente quando sei in campo per il tuo Paese.”

NAT San Marino a parte, quello è un periodo d’oro per il giovanissimo Michael. Che l’anno prima aveva debuttato in Under 21 e che nell’estate di quel 2016 avrebbe fatto le prime esperienze “esplorative” in Nazionale maggiore. Anche grazie alle ottime prestazioni nella Regions’ Cup.

©FSGC/Pruccoli | La gara di ritorno della Nazionale Under 21 contro la Spagna

“Quello fu un biennio di emozioni forti. Con l’Under 21 avevo debuttato nel 2015. A settembre 2016 feci l’esordio da titolare contro la Spagna, fuori casa. Avversari fortissimi, inutile che lo dica. E contro la Spagna fui titolare anche al ritorno. Nell’estate 2016 avevo fatto anche qualche allenamento e qualche amichevole in Nazionale maggiore. Fu possibile certamente anche grazie alle esperienze con Under 21 e NAT San Marino, che mi lanciarono, diciamo così. Poi, l’anno dopo, esordii con la Repubblica Ceca: anche se ebbi pochi minuti a disposizione, riuscii comunque a fare qualche azione degna di nota. Fu un ‘emozione grande, a suggello di un periodo stupendo. Il CT Manzaroli e mister Ceci continuarono a darmi fiducia e cercai di ripagarla con il massimo impegno. Da fuori arrivarono complimenti per le mie prestazioni e questo, considerata anche la mia età, fu una soddisfazione enorme per me. Credo di essere cresciuto tanto in quel periodo. Ne ho un bellissimo ricordo.”

©FSGC/Pruccoli | Fabrizio Costantini si conbratula con Battistini dopo il gol al Galles

L’esordio in Under 21 era avvenuto sotto la gestione di Mirco Papini. Al quale, nel 2017, succedette proprio Fabrizio Costantini. Tecnico che Michael già conosceva molto bene. “Mister Costantini ha una grande qualità, che è quella di creare serenità e coesione nei gruppi che allena. E poi dà fiducia a tutti. Anche con la NAT San Marino è stato lo stesso: giocavo fuori San Marino da qualche anno, stavo facendo la mia gavetta e mi sentivo bene fisicamente. Ma se in quel torneo ho giocato bene, lo devo anche alla fiducia che mi ha trasmesso lui. Mi conosce fin da quando ero piccolo e c’è un certo feeling. Ma mi trattava allo stesso modo in cui trattava anche gli altri. Anzi, la sua caratteristica è proprio questa: non fa preferenze e chi si impegna viene premiato. Questo stimola i suoi giocatori a dare sempre il massimo.“

Dopo quel giugno trionfale, arrivò ottobre. Arrivò il Turno Intermedio, che per i Biancoazzurri significò volare in Bulgaria per sfidare la Rappresentativa di casa, quella bosniaca e quella spagnola. La più temuta.

©FSGC | L’undici titolare sceso in campo contro la Rappresentativa spagnola di Castilla Y Leon

“Nel secondo turno il livello di difficoltà aumentò, ma alzammo l’asticella anche noi. E fummo bravi, perché centrammo due vittorie in tre partite. Avevamo una squadra molto forte, a testimonianza di quanto il Campionato Sammarinese fosse cresciuto negli ultimi anni. I sammarinesi erano mossi da forte senso di appartenenza per quella maglia, ma gli italiani non erano da meno: anche per loro significava tanto. Tutti abbiamo dato l’anima. Battemmo la Bosnia, che era forte. Poi inciampammo sulla Bulgaria e quei cinque gol subiti, alla fine, furono decisivi per la nostra eliminazione  Forse ci penalizzò il terreno pesante, a cui eravamo poco abituati. Difficile dire. Poi vincemmo 1-0 contro la Spagna, e quello fu un risultato davvero straordinario: gli spagnoli raggruppavano il meglio della loro terza divisione, paragonabile ad una nostra Serie C. Le statistiche di fine partita dissero che loro avevano fatto 24 tiri nello specchio contro l’unico nostro. Ma vincemmo 1-0, anche grazie ad un Luca Bianchi in formato super, che quel giorno parò davvero ogni cosa. La rete fu di Cuttone: trasformò un calcio di punizione che avevo guadagnato io in compartecipazione con un altro mio compagno. Fu una bella vittoria, ma non bastò.”

Perché l’ordine di arrivo ha del clamoroso: tre squadre a 6 punti. Ma solo un pass a disposizione. E se lo prese la rappresentativa spagnola. La NAT San Marino, in difetto per differenza reti, dovette accomodarsi in terza posizione.Non fu facile accettare quel tipo di eliminazione. Si vede davvero raramente un gruppetto di tre squadre a sei punti. Ci fu rammarico, ma fummo anche soddisfatti del nostro percorso. Alla fine il bilancio fu di quattro vittorie ed un pareggio in sei partite. E in particolare, quella vittoria con la Spagna fu davvero incredibile: una delle emozioni più forti della mia carriera di calciatore. La giocammo come terza partita nell’arco di cinque o al massimo sei giorni. Una battaglia da vincere anche psicologicamente, oltre che sul piano fisico e atletico. Fummo tutti veramente all’altezza della situazione. Questa consapevolezza ci fece sentire orgogliosi di noi e senz’altro addolcì un po’ la pillola.”


FSGC | Ufficio Stampa

 

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