A Baku un seminario UEFA per lo sviluppo della formazione allenatori

Grande successo per l’iniziativa UEFA organizzata a Baku, capitale dell’Azerbaijan, dal 25 al 27 aprile scorsi. Presenti le delegazioni di Bielorussia, San Marino, Isole Faroe, Gibilterra, Galles, Moldavia e Albania, oltre ovviamente ai padroni di casa dell’Azerbaijan. Un raggruppamento che se nella composizione da una parte mirava al confronto tra paesi con caratteristiche “simili”, dall’altra ha portato allo scambio di informazioni ed esperienze differenti, così da stimolare i lavori e le attività e volgere lo sguardo anche verso federazioni con storie e culture molto diverse.

Lo sviluppo dei formatori di allenatori è stato il tema centrale trattato. Ogni federazione ha avuto la possibilità di presentare la propria istantanea attuale, in termini di Coach Education,, con particolare riferimento al programma di formazione dei Coach Educator. La UEFA, infatti, con la Coaching Convention del 2020 ha richiesto a tutte le Federazioni di adoperarsi in un percorso che le portasse entro luglio 2023 alla realizzazione di un corso per Coach Educator, ossia quelle figure che all’interno di una Federcalcio si occupino di preparare e far crescere gli allenatori del futuro.

La figura del Coach Educator riveste un ruolo chiave all’interno dei settori tecnici di ogni associazione nazionale, e UEFA ha deciso di supportare il processo di sviluppo di tali figure, attraverso un’attività che prevede, tra le altre, anche seminari di confronto e condivisione come questo. Il concetto di fondo poggia sulla convinzione che nel calcio per avere un gioco migliore servono migliori giocatori, i quali richiedono migliori allenatori, che a loro volta devono essere “educati” da bravi formatori. Per la FSGC è stato Carlo Chiarabini, in qualità di Direttore del Dipartimento di Formazione, ad illustrare la situazione in essere. Una situazione definita dai rappresentanti UEFA molto positiva, che ha evidenziato un lungo ed articolato lavoro partito ormai quasi 10 anni fa, e che negli ultimi 3 anni (a seguito della Conferenza di Cipro del 2019) ha visto una forte accelerazione. Dapprima la ricostruzione dei corsi Uefa D Leader e Uefa C (la FSGC è stata la prima Federazione in Europa ad aver ricevuto l’approvazione), in seguito l’avvio del percorso per introdurre un corso per i preparatori dei portieri, ed infine il lavoro in essere che porterà ad un corso per la figura del Coach Educator.

La delegazione sammarinese era composta inoltre da Fabio Lepri, Responsabile attività di base e Progetto CEF e da alcuni educatori del Progetto CEF – Mattia Rizzo e Luigi Di Spirito – oltre all’allenatore della categoria Under 13 Alessandro Astolfi. Il gruppo ha partecipato a tutte le attività della tre giorni, alternando momenti di confronto e discussione interna ad altri in cui venivano composti raggruppamenti misti, con un rappresentante per paese, al fine di favorire lo scambio di idee, esperienze e buone pratiche. Ogni delegazione è riuscita a fornire spunti interessanti, in un workshop caratterizzato da elevata interazione e coinvolgimento.

Un plauso ai tre istruttori UEFA Ghenadie Scurtul, Less Howie e Tibor Sisa per la competenza e la passione trasmessa durante tutto il seminario, esempio di come poter condurre le attività di gruppo con leadership ed empatia. La Federcalcio farà certamente tesoro di spunti, conoscenze e nuove consapevolezze, maturati a Baku, con l’intento lavorare tanto al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Per San Marino sarà necessario un percorso di ulteriore confronto e scambio con altre federazioni – Italia in primis – e con i responsabili UEFA, che possa permettere di consolidare ed implementare le azioni individuate. Una sfida impegnativa, ma da vincere, per assicurare un futuro migliore al nostro calcio.


FSGC | Ufficio Stampa

 

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