Nazionale in Ungheria: domani l’ultima sfida all’estero del 2021
È arrivata poco prima di pranzo a Budapest, la Nazionale di San Marino, che questa sera è stata impegnata nell’allenamento ufficiale nell’avveniristica Puskas Arena – una delle sedi di EURO 2020, calcato dalle Nazionali di Mbappè e Cristiano Ronaldo -. Domani sera toccherà ai Titani fronteggiare l’ultima trasferta dell’anno solare e penultimo appuntamento delle qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022. E se la pelle d’oca è una reazione immediata nell’entrare in un impianto del genere, dedicato a tale mostro sacro del calcio mondiale, quello che deve interessare ai Biancoazzurri è prestare attenzione al collettivo ungherese: “L’icona Puskas va oltre i confini del calcio, parliamo di uno dei più grandi calciatori di sempre” – esordisce Varrella in conferenza stampa. “Detto questo – prosegue il CT – Marco Rossi (allenato da Varrella nel 1989, ndr) ha lavorato con grandi risultati sul gruppo. Non si arriva a caso alle fasi finali di un Europeo e ancor meno casuale è riuscire a tener testa a squadre come Portogallo, Francia e Germania. In queste qualificazioni sta rendendo ulteriormente merito a tale intento e credo che in Nations League potrà raccogliere il frutto del suo lavoro”.
Con Varrella, anche Fabio Ramon Tomassini a disposizione delle domande dei media ungheresi. Nessuna coppia di fratelli, nella storia della Nazionale di San Marino, ha marcato in campo internazionale: “Speriamo di farlo quanto prima. Mio fratello (David, ndr) ha segnato in amichevole ufficiale con il Kosovo e devo dire che mi sono anche arrabbiato con lui. È riuscito a segnare dopo 3-4 presenze, mentre io che ormai sono arrivato alla trentina non sono ancora riuscito a segnare. Indipendentemente da questo e dall’esperienza che ormai ho immagazzinato, è sempre una grande emozione giocare su questi palcoscenici, com’è la Puskas Arena”.
La curiosità dei giornalisti di casa si è poi rivolta a cosa potrebbe essere un risultato positivo per San Marino, al di là del punteggio, e se il fatto che alcune annunciate assenze tre le linee magiare possa concorrere ad accrescere le aspettative dei Titani. Partendo proprio da qui, Varrella sottolinea chiaramente che “non siamo nella condizione di poter coltivare maggiori aspettative in virtù di qualche potenziale assenza avversaria. Anche perché mister Rossi vorrà trarre il massimo dalle proprie rotazioni per lavorare sull’organico che possa essere determinante e determinato fin da subito, con vista sull’anno prossimo. Noi andremo alla ricerca della versione migliore di noi stessi e tentare di dare il massimo. Questo sarebbe per noi una grandissima soddisfazione”.
Sulla valutazione in itinere della campagna internazionale e di quali responsi staff e giocatori sammarinesi possano considerare positivi a margine di queste partite, spesso proibitive, Varrella sottolinea come “in un girone di qualificazione ai Mondiali che abbiamo condiviso con Inghilterra, Polonia ed Ungheria credo che essere riusciti a produrre ottime prestazioni nei primi tempi, confortate anche da risultati parziali, sia il risultato più eclatante che potevamo permetterci. Finché abbiamo benzina – argomenta il CT – possiamo tentare di opporre limiti ai nostri avversari e devo riconoscere che non tanto i risultati finali, quanto quelli ottenuti all’intervallo, debbano essere valorizzati. Così come alcuni aspetti fondamentali del gioco in cui siamo migliorati sensibilmente, come il numero di palloni rubati nella metà campo avversaria. Se una squadra come San Marino riesce ad intercettare una decina di palloni nella metà campo opposta, a questi livelli, significa che è stato fatto un grande lavoro collettivo e di interdizione, comportandosi tatticamente benissimo”.
Fa eco al suo allenatore Fabio Ramon Tomassini, che aggiunge qualcosa di più specifico: “Il mister ha detto tutto e per me, da centrocampista esterno, arrivare a duello col difensore di riferimento, vincere un uno contro uno, guadagnare sul fondo o mettere un buon cross al centro sono motivi di soddisfazione. Così per gli altri compagni, impegnati in altre zone del campo ed impegnati in duelli di diversa natura. Se riusciremo a farne nostri un numero crescente e continuativo, miglioreremo esponenzialmente le nostre prestazioni collettive e individuali”.
FSGC | Ufficio Stampa
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