Nazionale: la prestazione oltre il risultato
In occasione della recente conferenza stampa convocata al San Marino Stadium, il Commissario Tecnico della Nazionale di San Marino – assistito dal proprio staff – ha commentato ed argomentato le recenti prestazioni dei Biancoazzurri, al netto dei risultati che sono immediatamente riscontrabili, sostenuto da dati oggettivi elaborati dalla UEFA e sviluppati in secondo luogo anche da Matteo Turroni – Match Analyst dei Titani -.
“Il risultato è casuale, la prestazione no” – parte da qui il Franco Varrella, prendendo a prestito un famoso intervento dell’omologo Zdenek Zeman. Il tutto ricondotto al recente aggiornamento del Ranking FIFA, che vuole San Marino al termine della graduatoria: “Le formazioni che ci troviamo immediatamente attorno nella classifica non giocano da 11 mesi, il che significa che quando dovessero tornare in campo – con risultati non positivi che certo non auguriamo loro –, probabilmente San Marino potrebbe ritrovarsi qualche posizione posizioni più avanti. Pertanto, a parità di partite potremmo ritrovarci in una situazione che non è quella attuale”.
Naturalmente la FIFA fa il suo lavoro e rilascia con la consueta cadenza gli aggiornamenti del Ranking, ma sulla scorta di dati tangibili ed oggettivi “la Nazionale di San Marino, se non ha ancora trovato il conforto di un risultato di campo, ha ottenuto con grande soddisfazione diversi risultati sul campo che non ci può togliere nessuno. Riscontri statistici che ci fornisce la UEFA e che non ci inventiamo certo noi” – precisa Varrella. Ciò significa che i ragazzi sul campo, benché non ancora nel punteggio, hanno già ottenuto dei risultati di valore ed espresso prestazioni di livello.
Lo sviluppo dell’analisi parte da una serie di dati che non sono circostanziati esclusivamente al secondo tempo col Liechtenstein, per possesso palla ed indice di pericolosità uno dei migliori di sempre per la Nazionale di San Marino, ma anche ricondotti alle prestazioni complessive delle formazioni pari grado inserite nella Lega D di UEFA Nations League. Non certo Gibilterra e Liechtenstein, che rispetto a San Marino hanno giocato una partita in meno e dunque sviluppato riscontri inferiori per ovvi motivi, piuttosto se parametrate anche con il rendimento delle quattro formazioni inserite nel Gruppo D1. Rispetto a queste, in più di un valore (passaggi totali effettuati, passaggi filtranti, tiri e dribbling tentati), San Marino risulta essere migliore di una o più competitors.
Al di là del 54% di possesso palla – frutto anche di 171 passaggi completati, dei quali circa la metà in avanti (80) – fatto registrare nella ripresa contro il Liechtenstein, che ha superato di oltre una volta e mezzo il miglior riscontro statistico precedente, la Nazionale di San Marino nel match menzionato ha fatto segnare anche il maggior numero di palloni recuperati (48) in generale, così come in particolare nella metà campo avversaria (13). Inoltre i sette tiri tentati sono un nuovo primato di frazione, che supera il precedente dato di cinque totali registrati lo scorso anno contro il Kazakhstan.
Se questi dati – benché comprovanti una maggior propositività ed aggressività – possono essere evinti dalla semplice analisi statistica “superficiale”, ulteriori meno noti alla stragrande maggioranza di tifosi ed addetti ai lavori, frutto delle analisi effettuate dalla UEFA, sostengono ulteriormente la tesi di Varrella. A partire dall’indice di pressione (PPDA), che determina il grado di aggressività della squadra difendente nella riconquista del pallone. In questo caso il rapporto riscontrato è risultato più alto di quello fatto registrare quattro anni fa in Norvegia-San Marino 4-1, miglior dato specifico precedente.
Nella stessa direzione va il rilevamento dell’indice di pericolosità (ExG), così come disciplinato anche dalla FIGC, e notevolmente incrementato (quasi del doppio) rispetto al precedente migliore rilevamento con il Kazakhstan. Insomma, dati alla mano la Nazionale è andata più vicina il gol di quanto non abbia fatto in passato. Evidentemente al di là della fredda statistica intervengono anche le qualità dei protagonisti in campo. Fatto sta che “il trend positivo in termini di pericolosità e pressione, benché percepibile anche ad occhio nudo, è un dato che va insindacabilmente registrato. Tutti questi riscontri statistici – chiosa il Commissario Tecnico – sono di notevole importanza soprattutto per i giocatori, che devono essere consapevoli che il gap che ci separa con le squadre a noi più prossime si è notevolmente assottigliato e che possiamo pensare di giocarcela alla pari. Il mio proposito è in effetti quello di lasciare un segno tangibile con questa Nazionale”.
FSGC | Ufficio Stampa
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