Strutture: il San Marino Stadium cambia pelle
Questa mattina sono partiti i lavori per la sostituzione del manto erboso del San Marino Stadium. Anche il nuovo tappeto, come quello vecchio, sarà di natura mista, ma con differenze che riguardano il tipo di erba installata, il tappeto sintetico di rinforzo a quest’ultima e lo strato più superficiale del terreno su cui poggerà il rettangolo verde.
In una parola, l’aspetto centrale su cui verte il cambiamento è quello della tecnologia. Il nuovo manto erboso – che si chiama “Mixto” e che è di progettazione italiana – garantirà alti livelli prestazionali grazie alla perfetta simbiosi fra la componente naturale e quella artificiale, che assicura condizioni di perfetta ossigenazione e permeabilità della superficie impedendo la formazione di aree fangose e di ristagni d’acqua.
Il tutto, naturalmente, va a vantaggio tanto della componente prestazionale quanto – soprattutto – di quella relativa alla sicurezza dei giocatori che su questo terreno disputeranno le partite dell’immediato futuro, fra cui quelle del prossimo Europeo Under 21.
Ed è proprio lungo il percorso che porterà a questo presitigoso appuntamento (in programma l’anno prossimo) che è stata presa la decisione di operare la sostituzione del manto erboso dello Stadium. Una decisione nata in seno ad una visita della UEFA, come racconta il Direttore Generale della FSGC Alberto Pacchioni: “Quando la UEFA ha fatto l’ispezione del campo, ci ha chiesto di cambiarlo suggerendoci la soluzione mista. I vantaggi sono molteplici: avremo finalmente uno stadio con un’erba all’altezza della situazione per fare delle competizioni in ambito internazionale.”
Rispetto al tappeto precedente, che poggiava sopra un fondo composto da lapilli vulcanici, Mixto verrà adagiato su un intaso di sabbia compatta. Inoltre, il supporto primario sul quale verranno installate le piantine di erba Bermuda, che prima era costituito da un tappeto in erba sintetica, verrà sostituito da un tappeto a maglie larghe provvisto di filamenti sintetici, che permetterà alle piantine “vere” di essere più resistenti nonchè di radicarsi nel terreno in maniera più stabile e profonda.
Quello del rifacimento del manto erboso dello Stadium è un investimento di lungo respiro che tocca, altre agli aspetti tecnici – tra i quali una migliore scorrevolezza, rimbalzo ed interazione del pallone con la nuova struttura – anche temi più squisitamente logistici, come una più semplice manutenzione ed un più veloce recupero del manto dopo il suo utilizzo in una partita.
Tutto questo si traduce in una sostenibilità economica molto elevata. Ed è anche per questo motivo che alcuni importanti club d’Europa e del mondo – come ad esempio il Brugge, lo Shanghai, l’Ajax, la Dinamo di Mosca, l’Athletic Bilbao ed il Real Madrid – hanno scelto la stessa tecnologia per i manti erbosi dei propri stadi o dei propri centri di allenamento.
In Italia questa strada è stata intrapresa da Verona, Sassuolo, Milan e Inter, che si sono affidati a Mixto per i centri di allenamento della prima squadra e delle giovanili. A livello di stadi, questo tipo di manto erboso è quello su cui gioca le proprie partite casalinge il Modena (stadio Braglia) e La Spezia (stadio Picco).
I lavori, come detto, sono partiti questa mattina e dureranno per circa cinque settimane. Ma bisogna tenere conto anche dei tempi di cui necessitano le piantine per svilupparsi pienamente, compresi fra le 6 e le 8 settimane. Indicativamente, il terreno di gioco dello Stadium non potrà essere utilizzato prima della fine di agosto. Per questo motivo la finale di campionato di quest’anno non si giocherà, come di consueto, nella cornice calcistica più suggestiva della Repubblica, ma allo stadio di Montecchio.
“Siamo molto contenti del cambiamento – conclude Pacchioni – Essere stati scelti per ospitare tre partite di una competizione importante come gli Europei Under 21 è per noi motivo di grande orgoglio. Ma per fare questo dobbiamo adeguare tutti i nostri standard qualitativi a quelli europei, e tra questi uno dei più importanti era appunto il rifacimento del manto erboso.”